08
Aprile
2024
|
16:45
Europe/Amsterdam

Che cosa sono le emozioni tossiche e come possiamo liberarcene?

Tempo di lettura: 5 minuti

L’espressione “emozioni tossiche” viene utilizzata regolarmente, ma sappiamo cosa sono esattamente queste emozioni?

Sono sentimenti di rabbia, senso di colpa e di vergogna, ansia, paura, autocommiserazione, rimpianto, amarezza e risentimento, tutte emozioni che non portano alcun beneficio alla nostra vita o al nostro benessere mentale. Sono emozioni nocive, dannose non solo per noi stessi, ma per tutti coloro che ci circondano, a casa e al lavoro. Se rimangono incontrollate, possono influire sulla nostra salute mentale e fisica ma, fortunatamente, esistono molti modi per imparare a gestirle e canalizzare i pensieri su modelli positivi.

Per proteggere voi stessi e i vostri cari dalle conseguenze di un eccesso di negatività, è importante iniziare a capire in che modo le emozioni influenzano il vostro mondo e come il mondo influenza le vostre emozioni. Si tratta di un percorso bidirezionale o, ancora meglio, di una rete di connessioni. Non c’è da stupirsi se, secondo alcuni, è più facile catturare un’emozione che prendere un raffreddore.

Perché è così facile provare emozioni negative?

Una ricerca condotta su una serie di abitudini e sensazioni, sia positive che negative, rivela che in entrambi i casi le emozioni possono essere contagiose. Secondo uno studio sulla chimica interpersonale basata sulla negatività, ad esempio, condividere idee negative riguardo una terza persona è particolarmente efficace nell’incentivare la confidenza tra chi parla e chi ascolta. In altre parole, si tratta di un legame basato sull’antipatia che entrambi nutrono nei confronti di qualcun altro.1 Ma anche se inizialmente questa condivisione facilita il legame, non è certo una base sana su cui fondare un’amicizia. È probabile che tale comportamento sia un retaggio degli uomini primitivi che, per sopravvivere, traevano vantaggio dal legarsi in piccoli gruppi, considerando le altre aggregazioni come “nemici”.

Oggi, questi modelli sono diventati disfunzionali e possono generare un effetto “anti-sopravvivenza”. In altre parole, quello che un tempo ci aiutava a sopravvivere, oggi rappresenta una forza che attira, nella nostra vita, persone e influenze negative. Questo aspetto è avvalorato dai risultati delle ricerche, non correlati tra loro, secondo cui venire a contatto anche con una sola esperienza negativa raddoppia le possibilità di essere infelici.2

Come affrontare le emozioni tossiche?

Fortunatamente, anche la felicità e i gesti di gentilezza sono contagiosi. Proprio come impariamo ad affrontare le emozioni tossiche, possiamo imparare anche a sentirci più positivi. Compiere una buona azione può avere effetti che si amplificano verso l’esterno, attraverso complesse connessioni sociali, e che possono arrivare a interessare persone che potremmo non incontrare mai.3 Meglio ancora, per ogni amico “felice” che avete, le probabilità di essere felici anche voi aumentano quasi del 10%.4 Come essere umani, tendiamo ad attrarre nella nostra vita i pensieri e le emozioni su cui poniamo l’attenzione. L’istinto primordiale di imitare le espressioni, il linguaggio del corpo e il linguaggio verbale di chi ci sta accanto ci rende inoltre ancora più suscettibili a “catturare” le emozioni delle persone con cui interagiamo di più.5

È inequivocabile che le nostre emozioni influenzino le persone che ci circondano e che, a loro volta, le persone che ci circondano condizionino le nostre emozioni.6 La naturale conseguenza è che se vi circondate di persone che si soffermano su esperienze negative ed emozioni nocive, inizierete ad adeguarvi allo stesso tipo di pensieri e attitudini.

Al contrario, frequentando persone che si focalizzano su sentimenti come gioia, gratitudine, felicità e altre emozioni positive, scoprirete che i vostri pensieri e le emozioni che provate saranno in sintonia con cose, persone, esperienze, idee e concetti positivi.

Questo atteggiamento è facilissimo da mantenere in casa, dove abbiamo il massimo controllo sulla nostra vita. Possiamo scegliere chi lasciare entrare, quale musica ascoltare e quale canale televisivo guardare. All’inizio può sembrare banale, ma questi fattori ambientali possono avere un impatto notevole sul vostro stato emotivo.

Dopo una giornata stressante, tornare a casa, nel proprio rifugio personale, e trascorrere del tempo con amici che hanno un atteggiamento mentale positivo, ascoltare musica che vi solleva l’animo, guardare un programma leggero, leggere un libro motivazionale o fare qualsiasi altra attività che vi aiuti a sentirvi meno stressati, contribuirà a riallineare i vostri pensieri alle frequenze positive e a ridurre il rischio che le emozioni negative prendano il sopravvento.

Come affrontare le emozioni tossiche sul lavoro

Al lavoro, per evitare di scontrarsi con le emozioni negative, può essere necessaria un po’ più di pratica. Questo perché spesso non possiamo scegliere le persone con cui avere a che fare. Che si tratti del capo che riprende a voce alta i subalterni, o di qualcuno che fa pettegolezzi sugli altri colleghi dell’ufficio, talvolta non è possibile evitare la negatività sul posto di lavoro.

Quando le emozioni tossiche abbondano, il modo migliore per evitare di esserne coinvolti è rafforzare i pensieri positivi, cercando di avere intorno a voi persone che vogliono mantenere un atteggiamento mentale positivo e trovare gioia sul posto di lavoro. Quando investite tempo ed energia in questo tipo di relazioni, le vostre buone azioni e la vostra positività si diffonderanno in tutto l’ufficio e neutralizzeranno la negatività. Questo atteggiamento potrebbe persino produrre un effetto valanga, con sempre più colleghi che avvertono gli effetti positivi derivanti dal non soffermarsi sui sentimenti negativi, e favorire non solo un ambiente meno stressante e più positivo, ma anche generare una maggiore collaborazione, meno conflitti e migliori prestazioni.7

Al lavoro, a casa, fuori con gli amici o incontrando persone a una serata, ricordate sempre che non è necessario reagire a ogni influenza negativa in cui vi imbattete.

Chi si concentra sulla negatività, spesso cerca altre persone per fare gruppo. Se vi soffermate a riflettere su quali siano le emozioni tossiche, è probabile che ricordiate di conversazioni in cui qualcuno vi ha indotto a lamentarvi di un’altra persona o situazione. Se succede di nuovo, ricordate di non reagire. Non dovete per forza essere d’accordo, lasciando che le emozioni negative prendano il sopravvento. Non è neanche necessario scontrarvi con l’altra persona e rischiare di innescare una discussione.

E se non si riesce a evitare una persona o un ambiente negativo?

Se vi ritrovate ad avere intorno persone che mostrano unicamente emozioni negative, l’opzione più valida è semplicemente di non lasciare che i commenti negativi vi influenzino. Prendetevi un momento per ascoltare i vostri pensieri e assicuratevi di rimanere fedeli al vostro desiderio di concentrarvi su pensieri, esperienze e aspetti positivi.

Se possibile, allontanatevi subito dalla situazione, in modo cortese. Al lavoro, potete essere facilitati utilizzando la scusa di avere una scadenza da rispettare. Durante una cena, potete allontanarvi con la scusa di voler prendere un altro drink.

Proprio come i virus, le emozioni sono contagiose. E se non prendiamo precauzioni, rischiamo di essere sopraffatti dalle emozioni negative, senza rendercene conto. In assoluto, il modo migliore per rafforzare la vostra immunità nei confronti delle emozioni negative è circondarvi di persone che, come voi, sintonizzano intenzionalmente i propri pensieri su frequenze positive.

  1. Bosson, Jennifer K., Amber B. Johnson, Kate Niederhoffer e William B. Swann. “Interpersonal Chemistry through Negativity: Bonding by Sharing Negative Attitudes about Others.” Personal Relationships 13, n. 2 (2006): 135–50. https://doi.org/10.1111/j.1475-6811.2006.00109.x []
  2. Hill, Alison L. et al. “Emotions as Infectious Diseases in a Large Social Network: The SISa Model.” Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences 277.1701 (2010): 3827-3835. PMC. Web. 3 maggio 2017 []
  3. James H. Fowler e Nicholas A. Christakis. “Cooperative behavior cascades in human social networks.” PNAS 2010 107 (12) 5334-5338; pubblicato in attesa di stampa, 8 marzo 2010, doi:10.1073/pnas.0913149107 []
  4. Christakis, Nicholas A e James Fowler. “SOCIAL NETWORKS AND HAPPINESS.” SOCIAL NETWORKS AND HAPPINESS | Edge.org, s.d. https://www.edge.org/conversation/social-networks-and-happiness []
  5. Colino, Stacey. “Are You Catching Other People’s Emotions?” U.S.A. News & World Report, s.d. https://health.usnews.com/health-news/health-wellness/articles/2016-01-20/are-you-catching-other-peoples-emotions []
  6. Larson, Reed W. e David M. Almeida. “Emotional Transmission in the Daily Lives of Families: A New Paradigm for Studying Family Process.” Journal of Marriage and the Family 61, n. 1 (1999): 5. https://doi.org/10.2307/353879 []
  7. Barsade, Sigal G. “The Ripple Effect: Emotional Contagion and Its Influence on Group Behavior.” Administrative Science Quarterly 47, n. 4 (2002): 644. https://doi.org/10.2307/3094912 []

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